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Il prisma che mette d'accordo web e desktop - Lo scorso inverno, grazie alle miti temperature della Mozilla Foundation, è sbocciato Prism, un nuovo germoglio di Firefox 3 da servire condito di applicazioni web di ultima generazione, per stupire i commensali, soddisfare i palati più raffinati e mettere a dieta tutti i browser dai 10 tab in su.

Mappa dell'articolo (i link saranno disponibili con la pubblicazione dei post corrispondenti):
cosa è e a cosa serve Prism
installare Prism su Windows, OSX e Linux
utilizzare Prism
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La tv personale di Orb

Come si fa a usare smartphone, console per videogiochi, computer, palmari e altri gadget, per riprodurre i file video di un server domestico, senza diventare matti a configurare tutto? La risposta è Orb, un servizio gratuito basato su un'idea molto semplice: i file restano sul nostro Pc, senza sovraccaricare i server di Orb Networks, mentre il servizio web a cui possiamo accedere da qualsiasi postazione collegata a internet, adatta l'interfaccia al dispositivo che utilizziamo per collegarci. Il lavoro sporco, per la conversione dei flussi audio e video, lo fa tutto il nostro Pc, ma così non c'è bisogno di preoccuparsi di licenze, banda e tutto il resto. Secondo la privacy policy di Orb Networks contenuto e nome dei file condivisi vengono protetti crittograficamente, e quindi non sono a conoscenza dell'azienda, che si impegna a non tracciare il comportamento dell'utente. Purtroppo Orb non è open source, quindi non è possibile sapere se ci sono backdoor che permettono di spiare fra i nostri file, quindi è comunque sconsigliabile condividere dati sensibili.
Il servizio si ripaga con la pubblicità e con le versioni personalizzate per AMD, Hauppauge e gestori di telefonia mobile/ISP come Embarq. A chi lo usa non costa niente. L'ho provato in questi giorni con alcuni smartphone Symbian e Windows Mobile. Ecco come è andata.

[per continuare a leggere clicca sul titolo dell'articolo]

Per chi ha già utilizzato Orb e vuole provare qualcosa di diverso, c'è anche Tversity, basato su un principio analogo, ma senza l'intermediazione di un server esterno. L'interfaccia di Tversity è minimale e pulita, l'ideale per condividere velocemente cartelle e file, ma decisamente meno sicura rispetto a quella di Orb, visto che non richiede di inserire una password. Anche la configurazione è più ostica, soprattutto per chi non è abituato a utilizzare gli indirizzi IP, e le funzioni sono decisamente più ridotte. Neanche Tversity è open source e non supporta Linux e OSX. Sia Orb sia Tversity infatti possono essere installati solo su Windows XP/Vista. Per utilizzare Linux o OSX come server possiamo avviare una macchina virtuale e farci girare dentro il programma, oppure provare a utilizzare Wine.
Nessun problema invece per riprodurre i contenuti su computer Linux e OSX. Il massimo che può capitare è dover installare VLC, ma di fatto, soprattutto per chi ha una delle ultime versioni di Ubuntu e ha già installato i codec per Windows Media (basta rispondere Sì appena Ubuntu chiede di installarli), non ci sono problemi.

Aprire le porte

Visto che Orb è un'applicazione di rete, non possono mancare i soliti problemi di porte: per lo streaming bisogna aprire le porte 80 (Windows Media) e 554 (3gp/Real), altrimenti il flusso di dati passa per un server intermedio e la qualità crolla drasticamente. All'interno della rete locale basta rispondere “Sblocca” alla domanda del firewall di Windows, oppure a una domanda simile di altri firewall software (per una guida in inglese su alcuni firewall personali c'è www.portforward.com). Per chi invece vuole collegarsi al proprio Pc domestico con Adsl, da uno smartphone con Umts/Hsdpa, è necessario aprire anche le porte del router WiFi al quale è collegato il Pc (se ne avete uno). In questo caso la configurazione è più complessa, ma se lo avete già fatto per BitTorrent o Emule sapete già dove mettere le mani. Per chi invece è a digiuno di port forwarding c'è sempre PortForward (purtroppo in inglese) oppure il manuale del router. Non posso mettere una guida qui, perché ogni modello è diverso. Solo un indizio, le parole chiave per la configurazione delle porte sono port forwarding, virtual server, NAT. Per gli utenti Fastweb non c'è modo di aprire le porte sulla rete pubblica, quindi la qualità dello streaming su dispositivi non collegati a Fastweb o alla rete locale è pessima. Non è un problema di Orb, ma dell'infrastruttura di rete del provider, superabile solo richiedendo un IP pubblico, a un costo naturalmente esorbitante.
Oltre ai classici problemi di configurazione del router, un problema può essere Skype, che in certi casi occupa la porta 80. Per evitare questo inconveniente bisogna aprire Skype e togliere il segno di spunta a fianco di Usa le porte 80 e 443... in Strumenti > Opzioni > Avanzate > Connessione.

1. Installazione

Per scaricare il programma basta cliccare su Free Download, nell'angolo in basso a destra della home page. Nella pagina successiva c'è un elenco da cui è possibile scegliere il file di installazione in italiano, che è aggiornato all'ultima versione disponibile.



Per avviare l'installazione basta fare doppio clic sul file scaricato, quindi accettare la licenza. Dopo una breve attesa per la copia dei file, il firewall di Windows (o il programma che lo sostituisce) visualizza una richiesta di sblocco per le connessioni in entrata di Orb, alla quale bisogna rispondere “Sblocca”. Se questa finestra dovesse ripresentarsi anche in seguito, Sblocca va sempre bene, perché così non dovremo configurare manualmente il firewall.



A questo punto l'installer avvia la procedura di configurazione assistita, durante la quale possiamo creare un nuovo account o inserirne uno che abbiamo già registrato in precedenza. Attivare un account presso Orb.com è indispensabile per far funzionare tutto il sistema, ma l'unico dato sensibile effettivamente richiesto è un indirizzo di e-mail valido al quale sarà inviata una mail di controllo.



Cliccando su Avanti, Orb esamina l'hardware e visualizza due semafori: il primo segnala eventuali problemi per lo streaming audio, che di solito non ci sono, l'altro per lo streaming video, che sono invece più frequenti. Visto che la transcodifica da un formato all'altro viene fatta direttamente dal nostro Pc, questo test ci permette di capire se l'hardware è abbastanza veloce per il compito. Il mio vecchio Pentium M da 1,8 GHz secondo Orb non è adatto al compito, ma di fatto, non ho riscontrato nessun problema.



Visto che il mio sistema non ha superato il test, la procedura guidata ha visualizzato una richiesta di conferma Vuoi configurare lo stesso il tuo sistema per lo streming su LAN? al quale naturalmente ho risposto . Segue una schermata che chiede di specificare il tipo di rete locale, cablata, senza fili o di entrambi i tipi, a cui sono collegati i dispositivi di riproduzione, probabilmente per adattare la qualità alla banda disponibile.



Cliccando sul pulsante Fine, la procedura guidata ha termine e il programma viene avviato. Da questo momento in poi possiamo lasciare il nostro server e cominciare a utilizzare Orb da qualsiasi dispositivo collegato alla rete locale o a internet. Se le porte per lo streaming non sono raggiungibili è comunque possibile riprodurre i file (anche se la qualità è molto bassa) e scaricarli.

2. Come funziona

La prima prova l'ho fatta su un sistema Ubuntu collegato alla stessa rete locale del server. Ho inserito l'indirizzo mycast.orb.com in Firefox e ho digitato le mie credenziali nel riquadro di login.



La pagina personale visualizzata su Firefox è in Ajax, quindi si comporta come una applicazione desktop. I riquadri sono personalizzabili e c'è un menu Apri applicazione per accedere a tutte le risorse condivise dal server.



Per esempio per visualizzare un file video basta cliccare su Apri applicazione, scegliere Video, o File browser, cliccare sul file e quindi sull'icona di riproduzione che appare al suo fianco nel menu pop-up.



Nel caso di Firefox su Ubuntu, viene visualizzata una finestra per l'apertura del file stream.asx che è solo un collegamento al flusso dati. Possiamo aprirlo con Riproduttore di filmati, o, se questo non funziona, con VLC. Il file ASX può essere anche salvato e aperto successivamente.



Con VLC su Ubuntu, la riproduzione è risultata fluida e non ci sono stati problemi nonostante il mio server non avesse superato il test.



Possiamo anche cambiare le impostazioni, scegliendo di utilizzare altri formati. Basta cliccare su Impostazioni e nel menu in alto a sinistra scegliere Generale. Le impostazioni vengono personalizzate in base al browser e alla macchina utilizzata, quindi non cambiano la modalità con cui altri dispositivi visualizzeranno lo stesso contenuto. Per esempio anche se scelgo il formato Flash in questa pagina, sugli smartphone sarà comunque abilitato il formato 3gp.



Ecco come si presenta lo stesso filmato visualizzato in una finestra ridotta in Flash.



Ed ecco invece cosa succede quando il computer che usiamo per aprirlo monta il sistema operativo Windows XP.


3. Sullo schermo degli smartphone

Con il browser del Sony Ericsson P990 (uno smartphone basato su Symbian UIQ 3), la pagina di login viene subito adattata allo schermo ridotto.



Visto che ho fatto l'aggiornamento all'ultimo firmware in inglese, Orb adatta l'interfaccia all'inglese, ma basta cliccare su impostazioni, per cambiarla in italiano (in compenso la pubblicità è già in italiano!)



L'interfaccia Ajax abilitata di default con Firefox su Ubuntu, OSX e Windows lascia il passo a una più abbordabile interfaccia Html, ma le funzioni sono le stesse.



Per esempio per aprire un video direttamente nel lettore multimediale del P990 dobbiamo solo cliccare sul collegamento, mentre se lo vogliamo scaricare clicchiamo su Altro e quindi su Scarica.



La visualizzazione a schermo intero può essere abilitata come per ogni altro filmato. Di fatto non abbiamo configurato niente quindi tutte le normali funzioni del telefono rimangono invariate.



C'è anche un lettore di feed che possiamo configurare per leggere qualsiasi fonte di notizie senza dover aprire un'altra pagina web e soprattutto risparmiando banda, perché è il nostro server domestico a controllare gli aggiornamenti.


Anche in questo caso possiamo cambiare tutte le impostazioni dal collegamento corrispondente, compreso naturalmente il formato dei flussi multimediali.



Oppure possiamo attivare l'interfaccia semplificata per home theater, che però sullo schermo degli smartphone è scomoda.



Ecco come appare Orb sullo schermo di un Htc P3600 basato su Windows Mobile 5.0 for PocketPc.



Ed ecco lo stesso filmato riprodotto con Windows Media Player. Anche in questo caso è possibile la riproduzione a schermo intero.


4. Altre funzioni

Molto interessante la possibilità di visualizzare il canale su cui è sintonizzata la scheda Tv del server domestico o di collegarsi a una webcam, soprattutto per chi vuole vedere una partita in diretta, tenere sotto controllo un'area della propria casa, oppure vuole vedere se il pupo si agita, direttamente sullo smartphone o sul televisore di casa.


Ma è anche possibile condividere i propri contenuti con altri utenti del servizio, che sono presenti nella nostra lista contatti, c'è da sbizzarrirsi.



Conclusioni

A parte gli sproloqui a proposito di tv personalizzata, mycasting e altre amenità, che sembrano così importanti per l'azienda che lo produce, Orb è un programma molto semplice e funzionale. Basta impostare per il download automatico una serie televisiva con Tvrss e lasciare un PC acceso per vedersela comodamente dalla propria stanza d'albergo via WiFi, alla faccia di DVB-H, Tv-fonini e di tutto l'user generated content che dovrebbe far delirare le folle. Le funzioni aggiuntive, sulle quali le ultime versioni puntano con decisione, sono tutte da esplorare, come la gestione dei contatti, la possibilità di collegare una webcam, o di vedere una diretta grazie alla scheda TV. Orb è ideale anche per chi si è stancato di avere a che fare con indirizzi IP, transcodifiche e configurazioni nascoste tutte le volte che cerca di vedere un film dalla propria rete locale. In quest'ultimo caso Tversity può risultare altrettanto indicato, visto che restando nella rete locale, anche se non è richiesta una password, non crea grandi problemi di sicurezza.


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