Perché l'email è diventata un servizio gratuito e dobbiamo pagare ancora così tanto per una semplice conversazione telefonica? La spiegazione è nelle pieghe dei dieci anni vissuti pericolosamente dal Voip (Voice Over Internet Protocol) termine ombrello che raccoglie tutti i sistemi di trasmissione delle conversazioni telefoniche su internet. Per molti di noi il Voip è ancora un alieno arrivato a bordo dei dischi volanti di Fastweb e Telecom Italia, impigliato in pastoie burocratiche e nella scarsa liberalizzazione del mercato. Il vero Voip, quello che fa paura anche alla britannica T-Mobile, è una bomba a orologeria per i gestori di telefonia mobile e fissa, perché abbatte i costi delle conversazioni telefoniche, eliminando il roaming, le tariffe internazionali, lo scatto alla risposta e una serie di altri balzelli ereditati dal vecchio telefono, o Plain Old Telephone Service (POTS). Il bello della telefonia su IP infatti è che basta una connessione a internet per comunicare senza costi aggiuntivi con chiunque sia collegato a internet, oppure al costo di una telefonata locale se il nostro interlocutore non è connesso. Oltre alla comunicazione telefonica tradizionale, il Voip va a braccetto anche con i messaggi di testo, videocomunicazione e trasferimento di documenti e file, ovvero funzionalità che i gestori telefonici si fanno pagare a caro prezzo, oppure non offrono neanche. Infine, solo il Voip permette di proteggere la riservatezza delle comunicazioni con tecnologie crittografiche. Il merito di tutto va all'architettura distribuita di internet, che permette di veicolare grandi quantità di dati e può sfruttare diverse tecnologie di trasporto, con e senza fili, nettamente più efficienti e avanzate delle infrastrutture utilizzate dalla telefonia mobile e fissa, e soprattutto a prova di bomba. Questo è il motivo per cui è nato il progenitore militare di internet, Arpanet, e sarebbe bene ricordarlo quando si sbandiera la lotta al terrorismo come principale motivo per applicare restrizioni alla rete, rischiando conseguenze ben più gravi a causa di un'infrastruttura di comunicazione centralizzata basata su tecnologie superate e facilmente attaccabili. POTS e a capo.
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Grazie alla pressione economica e commerciale che possono esercitare, ma anche a ricatti perpetrati nei confronti di una classe politica quasi completamente digiuna di tecnologia (altrimenti almeno cercherebbe di crittografare le proprie conversazioni più compromettenti), i gestori telefonici tradizionali cercano di prolungare l'agonia del vecchio telefono, passato apparentemente indenne attraverso l'era dell'Information Technology sotto forma di cellulare. Ormai sono pochi a scommettere a cuor leggero su tecnologie dall'incerto futuro come UMTS e HSDPA, ma ogni giorno guadagnato su concorrenti temibili come WiMax, produce un introito irrinunciabile per qualsiasi azienda del settore. Il fulcro della questione è il controllo dell'infrastruttura: tecnologie come POTS, GSM e UMTS sono centralizzate e comportano investimenti ingenti, ma in cambio offrono un mercato protetto, in cui dominano i cartelli e in cui è facile controllare il comportamento degli utenti. Internet si basa su una infrastruttura distribuita, in cui tutti possono allestire un nuovo collegamento operando all'interno di un mercato molto più libero e concorrenziale, perché basato su standard aperti e tecnologie decisamente più economiche ed efficienti. Anche internet è facilmente controllabile, ma gli utenti hanno più mezzi per difendersi e possono collegarsi a reti diverse e cambiare fornitore con maggiore facilità.
Per scongiurare la minaccia Voip, i grandi gestori di telefonia nonché provider internet attaccano su più fronti:
- utilizzano il Voip all'interno di apparati di rete bloccati e non configurabili da parte dell'utente, i cui unici aggiornamenti vengono effettuati solo dal gestore stesso. Il costo dell'allacciamento naturalmente include questi apparati, che non possono essere sostituiti da altri apparati di rete, così cambiare gestore o utilizzare altri apparati non bloccati è semplicemente poco conveniente se non impossibile.
- favoriscono lo sviluppo di standard Voip reciprocamente incompatibili, sia acquistando apparati di rete proprietari, con un ciclo di vita molto breve, sia sostenendo direttamente gli standard proprietari al posto di quelli aperti (v. Skype-H3G).
- impediscono lo sviluppo di tecnologie di connessione più efficienti ed economiche come WiMax, che abbatterebbero i costi di connessione (anche in mobilità) e aumenterebbero la copertura di internet sul territorio. In questo caso il metodo è l'acquisizione delle licenze WiMax per costruire una infrastruttura non funzionante, che non risulti concorrenziale con la rete UMTS/HSDPA né con la rete su rame o fibra ottica.
- cercano di limitare la diffusione del segnale WiFi solo all'interno delle mura domestiche o delle aziende, includendo clausole contrattuali che vietano la distribuzione della banda a terzi, e facendo pressione sui governi perché sia vietato estendere il segnale al di fuori del fondo privato.
- creano reti limitate e filtrano le connessioni, bloccando il traffico diretto tra utenti, per limitare il traffico delle reti di filesharing, e sopratutto per contrastare tutte le applicazioni paritarie (P2P) che possono essere già utilizzate per trasmettere la voce.
- diffondono connessioni asimmetriche di tipo DSL in cui la banda di upload (verso la rete) è molto ridotta rispetto alla banda di download (verso l'utente), per favorire la diffusione di servizi unidirezionali proprietari, come la televisione via cavo e altri servizi che niente hanno a che fare con internet, e per contrastare la trasmissione di contenuti direttamente dal computer dell'utente, con limitazioni di banda che spesso rendono impraticabili anche i servizi di videocomunicazione a bassa qualità.
- favoriscono l'adozione da parte degli stati di legislazioni restrittive dell'utilizzo di internet, che obbligano chiunque fornisca connettività a garantire la tracciabilità degli utenti, la censura dei contenuti e la registrazione dei documenti di identità o altri strumenti facilmente aggirabili, che però elevano i costi di connessione, e rendono impossibile la sopravvivenza dei piccoli provider.
- stringono accordi con i produttori di cellulari per rallentare la diffusione dei client Voip nei terminali. Un caso piuttosto eclatante è il supporto Voip di Windows Mobile 6 occultato dalla maggior parte dei produttori di smartphone, in accordo con i gestori di telefonia mobile.
- favoriscono l'equiparazione legislativa del Voip alla telefonia tradizionale, per escludere i piccoli operatori o gli operatori globali che non possono ottemperare agli obblighi burocratici del caso (v. telecompaper.com, telcotrash.com).
- confondono il mercato con tecnologie di accesso unificato, mantenute saldamente sotto il controllo del gestore, che non possono essere utilizzate con fornitori Voip alternativi e che sono pensate esplicitamente per soffocare la concorrenza di altri gestori. Per fare questo offrono anche servizi in perdita, per evitare che altri operatori possano sopravvivere.
- limitano la diffusione della banda larga, alzando i prezzi della connettività all'ingrosso per evitare che i piccoli ISP possano diventare concorrenti pericolosi.
In Italia tutte queste strategie, e altre più sottili, vengono applicate quotidianamente e con assoluta capillarità, spesso senza alcun pudore o segretezza, tanto che gli stessi dipendenti Telecom sono a conoscenza dei piani dell'azienda per affossare il WiMax e delle strategie intimidatorie che tuttora vengono messe in atto tramite intercettazioni non autorizzate dall'autorità giudiziaria. La cosa non stupisce nessuno, e ormai ci troviamo in una stanza dove gli elefanti abbondano (Telecom Italia, Fastweb, Tim, Vodafone, Wind, H3G), ma nessuno sembra notarli. La situazione internazionale è leggermente più favorevole, ma il Voip è una spina nel fianco per molti operatori che pure di internet vivono. Il progetto di creare reti separate, che tradisce il presupposto paritario di internet sta avanzando in quasi tutti i paesi occidentali, e la Cina non sembra più così lontana, neanche per quanto riguarda la censura e il filtraggio dei contenuti.
Perché i gestori telefonici, che quasi sempre sono anche provider internet, cercano di limitare la diffusione del Voip mentre non reagiscono con analoga determinazione nel contrastare le reti di filesharing? Il motivo è semplice: le comunicazioni telefoniche sono qualcosa per cui gli utenti sono ancora disposti a pagare profumatamente. Il vero business insomma è lì, e basta pensare che buona parte degli introiti pubblicitari delle televisioni viene proprio dalle aziende di telefonia per rendersi conto del volume di affari che ruota intorno a una semplice conversazione telefonica. E visto che i produttori di contenuti, compresa la multimiliardaria industria cinematografica americana, impallidiscono di fronte al fatturato di una qualsiasi Telco di dimensioni nazionali, è chiaro che non è nella televisione via cavo e nella difesa del diritto d'autore il vero business, ma nella fornitura di connessione.
Se il Voip prendesse piede e sostituisse dall'oggi al domani le linee POTS, non ci sarebbe un collasso di internet, perché la capacità di trasmissione raddoppia ogni anno ed è già più che sufficiente a veicolare un simile traffico, ma un crollo degli introiti per gli operatori di telefonia mobile e fissa, nonostante tutti gli investimenti fatti nella diversificazione dell'offerta. Anche le reti 3G non devono la propria fortuna a servizi innovativi rivelatisi sempre fallimentari, ma alla semplice trasmissione della voce.
Il Voip inoltre è una tecnologia che obbliga i provider internet a riequilibrare le connessioni, con una banda di upload simmetrica a quella di download, e quindi anticipa un rinnovo radicale dell'infrastruttura dell'ultimo miglio, che oltra a implicare investimenti molto elevati, potrebbe aprire scenari ancor più negativi per i gestori telefonici.
Intendiamoci, il cambiamento avverrà comunque, e neanche i cartelli più potenti possono pensare di poterlo arrestare, ma quello che possono fare è spremere fino all'ultimo centesimo da servizi che potrebbero già essere gratuiti. Nel frattempo, nella migliore delle ipotesi i gestori adegueranno le proprie infrastrutture in favore di standard aperti, mentre nella peggiore cercheranno di isolare le varie reti in compartimenti stagni e di stabilire un controllo ferreo sui contenuti veicolati. Inutile aggiungere che nel secondo caso il fallimento sarebbe inevitabile, perché è sempre più chiaro che la comunicazione interpersonale (sia nel senso delle relazioni private sia di quelle d'affari) è l'unica in grado di finanziare la crescita delle infrastrutture di rete, e quindi delle stesse aziende di telecomunicazioni, e che la possibilità di comunicazione fra gli utenti dipende dall'adozione di standard aperti.
L'unica difesa contro i grandi Isp/gestori telefonici è impadronirsi delle tecnologie Voip già disponibili, a dispetto dei tentativi di affossarle. Per questo motivo ho intenzione di raccogliere su Smartofino una serie di approfondimenti sul tema e di guide pratiche ai software Voip installabili sugli smartphone e sui notebook, indirizzate soprattutto a chi non ha molta dimestichezza con queste tecnologie, oppure non è riuscito a farle funzionare come desiderava. Cercherò di toccare tutte le maggiori piattaforme, ovvero Windows Mobile, S60, UIQ, Palm OS e BlackBerry, in attesa di qualche novità sul fronte iPhone. Per quanto riguarda i fornitori, non mi occuperò dei grandi gestori telefonici e delle loro ridicole caricature del Voip, ma mi concentrerò solo su quelli realmente alternativi e meno compromessi con le aziende che attualmente decidono le sorti del mercato. Naturalmente i commenti sono aperti per tutti i suggerimenti e le precisazioni del caso.
Primo piano:
Il prisma che mette d'accordo web e desktop - Lo scorso inverno, grazie alle miti temperature della Mozilla Foundation, è sbocciato Prism, un nuovo germoglio di Firefox 3 da servire condito di applicazioni web di ultima generazione, per stupire i commensali, soddisfare i palati più raffinati e mettere a dieta tutti i browser dai 10 tab in su.
Mappa dell'articolo (i link saranno disponibili con la pubblicazione dei post corrispondenti):
• cosa è e a cosa serve Prism
• installare Prism su Windows, OSX e Linux
• utilizzare Prism
• opzioni avanzate e plugin
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In evidenza:
Perché il Voip è cruciale per lo sviluppo della rete
Categoria: editoriali e note a margine
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