La società di consulenza iSuppli (che annovera fra i propri clienti Nokia, Dell, Samsung, Motorola, IBM, Intel e Qualcomm, solo per citarne alcuni in ordine sparso) ha pubblicato un interessante analisi delle differenze fra iPod Touch e iPhone, mettendo a confronto singoli componenti e prezzi.
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In linea con i precedenti iPod, anche per il nuovo iPod Touch il costo dei componenti necessari per la produzione (Bill of Materials) è circa la metà del prezzo a cui il prodotto finito viene venduto. Nel costo dei materiali naturalmente non sono inclusi i costi di progettazione e commercializzazione, che sono difficilmente quantificabili. Il componente che incide di più sul costo dei materiali è la memoria NAND che nel caso della versione a 8 GB costa 40 $ e corrisponde al 25,8% del costo totale. Seguono lo schermo (21,99$), il sensore touch applicato allo schermo (21,70 $), il processore (13,19 $) e la memoria SDRAM da 128 KB (12$). Tutti questi componenti sono presenti anche nell'iPhone, ma l'iPod Touch presenta anche alcune importanti differenze, legate soprattutto alla miniaturizzazione. Per esempio il circuito stampato (Printed Circuit Board o PCB) è in una sola scheda e utilizza alcuni componenti ad alta miniaturizzazione che non si trovano neanche nell'iPhone, come i diodi e i componenti passivi del modulo WLAN.
Mancano naturalmente tutte le funzionalità telefoniche, il Bluetooth e alcuni componenti software, ma l'iPod Touch presenta un design più sofisticato e probabilmente è destinato a sopravvivere anche alla versione UMTS di iPhone, prevista per il primo trimestre del 2008. In questo modo l'iPod Touch confermerebbe la strategia fin qui seguita da Apple, di far uscire una nuova generazione di Ipod una volta ogni 12 mesi. Tra iPod Nano e iPod Touch, rimarrebbero schiacciati gli iPod con disco rigido, destinati a scomparire confermando la tendenza secondo la quale gli utenti sono disposti a rinunciare alla capacità di archiviazione in cambio di un display di ultima generazione e altre caratteristiche innovative.
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Primo piano:
Il prisma che mette d'accordo web e desktop - Lo scorso inverno, grazie alle miti temperature della Mozilla Foundation, è sbocciato Prism, un nuovo germoglio di Firefox 3 da servire condito di applicazioni web di ultima generazione, per stupire i commensali, soddisfare i palati più raffinati e mettere a dieta tutti i browser dai 10 tab in su.
Mappa dell'articolo (i link saranno disponibili con la pubblicazione dei post corrispondenti):
• cosa è e a cosa serve Prism
• installare Prism su Windows, OSX e Linux
• utilizzare Prism
• opzioni avanzate e plugin
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